Questo articolo è un promemoria per il sottoscritto per gli anni a venire, da leggere e rileggere se mai dovesse passarmi per l'anticamera del cervello di lasciare l'università prima della conclusione del mio percorso di studi in Biotecnologie. Se, tuttavia, queste righe dovessero essere d'aiuto a poveri terzi, ne sarei più che lieto.
Caro studente in crisi, fermo! Non farlo. Ci hai riflettuto attentamente?
Dico sul serio. Aspetta un momento. Leggi queste righe e attendi qualche giorno. Non correre verso la segreteria del tua ateneo con in pugno il modulo della rinuncia agli studi. Prenditi un po’ di tempo per riflettere. Lascia sedimentare le idee. È una decisione importante.
So come ti senti adesso. Anche se pensi che nessuno possa capirti, io posso. Mi sono trovato diverse volte in una situazione simile.
Dammi almeno un’opportunità. Che hai da perdere?
Non sai bene che pesci pigliare. Oppure credi di saperlo fin troppo bene e pensi che l’unica scelta giusta da fare sia quella di abbandonare l’università, per sempre o provvisoriamente, giusto il tempo di chiarirti le idee.
Ti scrivo queste righe perché son quelle che, forse, mi sarebbe stato utile leggere un anno e mezzo fa, quando, dopo qualche settimana di università, decisi di lasciarla e prendermi un anno sabbatico. Ora studio Biotecnologie, ma, molto probabilmente, non avessi preso una serie di scelte precipitosamente, a questo punto sarei un anno più avanti nel medesimo corso di studi.
Non so bene perché sia stato tanto impulsivo. Può darsi che inconsciamente fossi convinto che se non avessi preso repentinamente delle decisioni avrei rischiato di perdere qualche treno. Il risultato è stato che cercando di prenderli tutti non ne ho preso alcuno. E questa è una gran bella lezione, che, anche da sola, si è valsa l’esperienza dell’anno sabbatico.
Forse non sarebbe bastato leggere un articolo su internet. Forse l’esperienza è una gran maestra. E forse, alla fine, è stato meglio prendermi un anno di riflessione. Nessuno può dirlo.
Un gap year basta e avanza. Non occorre prendersene un secondo.
Dar tempo al tempo
Non mi conosci personalmente, probabilmente, ma prova a darmi fiducia. Non agire di impulso.
Se senti che abbandonare gli studi possa essere la miglior scelta, non è detto che effettivamente lo sia. Prenderti qualche giorno prima di procedere non potrà che esserti d’aiuto. Pensa. Cerca di capire cosa non stia andando e come potresti cambiarlo. E non agire.
In casi come questo la regola aurea è: concediti del tempo affinché le tue idee sedimentino.
Magari un esame è andato storto, magari tutto d’un tratto credi che ciò che stai studiando non faccia più per te. Oppure forse hai dato troppo ascolto a chi sostiene che il tuo percorso di studi non valga un fico secco.
Se davvero è per una di queste ragioni che stai pensando dei abbandonare l’università, ci sono delle soluzioni per ciascuna di esse e tu, adesso, non sei nelle condizioni migliori per notarle.
Non riesco più a dare esami
Tutto d’un tratto non riesci più a dare esami. Oppure è uno soltanto a starti dando talmente tanto filo da torcere da indurti al voler abbandonare gli studi.
Tanto per cominciare, non dare le colpe al docente.
Quando qualcosa non riesce si tende a cercare le ragioni del proprio fallimento in cause esterne. Sai cosa, però? Le cause esterne sono fuori dal tuo controllo. Forse il tuo professore ce l’ha davvero con te, ma tu che ci puoi fare?
Non puoi avere il controllo su ciò che ti è esterno ma puoi averlo su te stesso. Solo su te stesso hai davvero il controllo – so che a questa affermazione possono esistere delle eccezioni, ma io sono un futuro biotecnologo, non uno psichiatra.
Ecco! È proprio questa la questione: tu, adesso, cosa puoi fare per cambiare la situazione che non ti piace? Chieditelo, pensaci ma non agire immediatamente. La fuga non necessariamente è la soluzione.
Puoi studiare in modo diverso da quanto non abbia fatto fin ora, per esempio. Chissà, potrebbe essere il metodo di studio che hai adottato a non essere adatto per preparare quell’esame o quegli esami. In questo caso ti suggerirei di provare a variare il tuo metodo di studio.
Ne converrai con me che studiare matematica come studi italiano non sia una cosa saggia. Eppure è un errore molto comune studiare qualsiasi materia allo stesso modo.
Il tuo metodo di studio deve essere liquido, deve adattarsi di volta in volta. In alcuni casi si tratta di memorizzare molti dati, in altri casi si tratta di memorizzare dei concetti, in altri casi ancora si deve per lo più memorizzare delle definizioni.
Esistono tecniche di studio più adatte per ciascuna di queste categorie di informazioni da imparare, ma considera che che hai da studiare non può essere nettamente considerato in nessuna di queste categorie. Dovrai essere abile nel mischiare le tecniche di studio per ottenere l’esatta combinazione che ti consenta di ottenere i migliori risultati. Questo è quanto tu debba fare di volta in volta.
Varia ciò che devi studiare, varia la combinazione delle tecniche di studio.
Voglio fare soldi, ora
E così per avere l’uovo oggi rifiuti la gallina domani. Svegliati!
Anche chi ha una scarsa educazione finanziaria sa che in materia di investimenti rischio e rendimento sono direttamente proporzionali. A questa norma generale c’è però un’eccezione. Queste regole non valgono per lo studio. Perché? Perché studiare è il miglior investimento che tu possa fare. Studiare è un investimento a basso rischio ed altissimo rendimento. Non esistono altri investimenti con queste caratteristiche.
E questo volendola vedere solo sotto un punto di vista strettamente finanziario ed economico. Superandolo, la conoscenza è potere.
Nessuno può portartela via. Certo, uccidendoti sì, possono, forse. Ma se così fosse non mi arrovellerei tanto sul lasciare o non lasciare l’università. Al tuo posto avrei altre priorità, come salvarmi la pelle. E sì, a quel punto faresti benissimo a lasciare l’università. E staresti perdendo tempo prezioso a leggere questo articolo. Qualora la tua situazione sia questa non proseguire nella lettura di questo articolo e mi scuso con te per non aver messo come primo paragrafo proprio questo. Anche tu, dal tuo canto, cerca di essere comprensivo. Era necessario creare un po’ di contesto per poterci capire.
Razionalità
No pain, no gain.
Il percorso accademico non è l’unica strada che si possa intraprendere per diventare persone di successo, qualunque cosa successo significhi per te. Tuttavia se hai scelto di iniziare a studiare all’università. La ricordi ancora? Cerca di farla riaffiorare nella tua mente. Scrivila e rileggila nei momenti in cui sarai sul punto di gettare la spugna.
Resisti. Fosse facile saremmo tutti laureati e, conseguentemente, la laurea non avrebbe più alcun valore.
Giungere alla corona d’alloro è impegnativo. Studiare è il tuo lavoro. Credi davvero che possa essere una passeggiata? Mettiti di impegno, fatica e non arrenderti alla prima difficoltà che incontri. E neanche alla seconda. E alla terza. Resisti.
A tutti capita di avere alti e bassi durante il proprio percorso accademico. C’è chi per sua natura riesce a farvi fronte e chi, invece, si lascia cadere senza avere la forza di rialzarsi. Chi essere sta a te deciderlo.
E se uno non vuole proprio studiare? Magari a me non va, mi ci hanno mandato all’università ed ora mi dicono di lasciarla. Ma se mi dicono di lasciarla perché non ci riesco? C’è qualcosa che mi blocca a lasciarla, ma non studierò nemmeno domani. Quindi che senso ha perdere tempo?
Ciao Antonio! L’università non è scuola dell’obbligo. Laurearsi senza avere una grande passione per che ciò che si studia non è impossibile ma quasi.
E se ho capito che ciò che sto studiando non mi piace e non è la mia strada? Non potendo cambiare facoltà nell’immediato come sopravvivo un anno in quella che non mi piace?
Ciao Marco. Chiaramente la scelta spetta a te.
Sulla base della mia esperienza – assolutamente soggettiva – vale la pena di stringere un po’ i denti. Di norma i primi esami non sono i più entusiasmanti. Spesso si tratta di materie di base, non caratterizzanti. Insomma, non si tratta delle materie che ti hanno portato a scegliere quel percorso di studi.
Se proprio non vedi alternative, puoi effettuare una rinuncia agli studi e riprendere con la carriera l’anno successivo dopo esserti chiarito le idee. Fu quel che feci io: mi iscrissi in Biotecnologie, ma ero confuso, presi un anno sabbatico, e poi, però, chiaritomi le idee, mi riscrissi in biotecnologie. Considera che l’attuale situazione non è quella di due anni fa: non c’era una pandemia in atto. Senza università ora come ora mi sentirei perso, terribilmente annoiato.
In bocca al lupo!
Ciao Marco! Perdonami se ti rispondo dopo tanto tempo. Non è facile dare una buona risposta, purtroppo. Ogni caso fa scuola a sé. La mia personalissima esperienza mi ha portato a pensare che non debba mollare né alla prima né alla seconda difficoltà. Vale la pena di essere tenaci. Ma questa è la mia personalissima esperienza. Alla fine che hai deciso di combinare?
Io sono al secondo anno fuori corso, mi mancano sette esami per laurearmi, non proprio facili, e sono mesi che non riesco a combinare nulla perché non riesco più a trovare la forza di volontà per studiare. Continuo sempre a pensare che mi ci vorranno ancora un paio di anni prima di riuscire a concludere, quando magari i miei ex compagni e colleghi saranno già praticamente alle porte del mondo del lavoro. Ho sempre avuto alte aspettative, anche le persone che mi circondando, dopo una carriera scolastica soddisfacente, e per questo questi due anni fuori corso e i futuri mi pesano come un macigno. Il pensiero di laurearmi in contemporanea con colleghi più piccoli mi porta solo vergogna. Sto seriamente pensando di mollare tutto e provare tutti i concorsi possibili per trovare un lavoro stabile.
Ciao Martina! So che è dura. Sette esami non sono tanti, il più l’hai passato. Vale la pena mollare proprio ora?
Come se ottenere il pezzo di carta sia il traguardo. Tu quel lavoro dovrai farlo per tutta la vita!
Immagina ottenere una laurea per un qualcosa che non ti riesce ne ti appassiona, praticamente carta straccia.
Sono al primo anno di Giurisprudenza. Mi sono iscritto diciamo per “puro caso” perché non sapevo dove andare. Ora mi sono innamorato. Quello che potrò fare successivamente è diventato ormai un obiettivo che voglio raggiungere, mi piace quello che studio e le conoscenze che la facoltà mi offre, ma non riesco proprio a studiare. Zero. Non ho mai avuto un bel rapporto con lo studio, quasi sempre ho sperato di finire presto la scuola. Questo pensiero sta sempre di più diventando un grande peso nella mia testa tanto da farmi voler abbandonare gli studi per liberarmi. E quindi mi sento rinchiuso in una bolla dove non voglio completamente studiare, ma so quello che mi soddisferà un giorno. E allora penso che forse sia più saggio accontentarmi di altro dato che sono consapevole di non esser mai stato un ragazzo con tanta volontà di studiare e si sa, l’Università si incentra proprio su questo. Allora ogni giorno mi sveglio con la consapevolezza di ciò che devo fare e di ciò che non voglio fare.
A me mancano 3 esami di cui 1 difficilissimo.
Sono fuoricorso di tanti anni.
Ho cominciato la triennale nel 2012.
Sono stato anche preso in giro da studenti, Professori per il mio fuoricorso e anche per altre cose, offese, insulti, mi hanno deriso e umiliato.
Sono andato avanti nonostante tutto ma alcuni continuano a trattarmi male , ho avuto molti problemi psicologici e loro questo non lo vogliono capire, non c’è umanità.
Io sto continuando ma col cappio alla gola e la passione non c’è quasi più.
Io non ce la faccio più, a volte vorrei mollare tutto e mettermi a lavorare anche come segretario presso qualsiasi struttura pur di non vedere più quei libri, anche mia mamma ha detto che se non ce la faccio posso mettermi a lavorare.
Ho 29 anni, non più 19, e il bisogno di avere un’indipendenza economica si fa sentire sempre più.
Sono disperato.
Mi trovo nella tua stessa situazione, ho la tua stessa età e i tuoi stessi pensieri/problemi. Ormai l’università è diventata una gabbia dalla quale non riesco ad uscire. Ho fatto un sacco di scelte sbagliate nella vita, probabilmente sopravvalutando le mie capacità. Potevo scegliere una facoltà più facile, invece mi sono imbarcato in Giurisprudenza (magistrale) che è una palla enorme se non ti piace la materia. Probabilmente avrei dovuto mollare molto prima; ora dopo 11 anni è difficile trovare il coraggio di rinunciare. Quando mi sento dire “tieni duro, il grosso è passato” mi sale ancora di più il nervoso! Sto vivendo un incubo, il peggiore della mia vita.
Ciao!
Innanzitutto complimenti per l’articolo, che è molto fluido, scorribile e piacevole da leggere.
Condivido buona parte dei contenuti, però…. io speravo di ritrovarci anche la mia situazione e qualche modo per affrontarla, per uscirne… così non è stato, purtroppo.
Al momento (agosto 2021) mi trovo bloccato negli studi. Dovrei laurearmi in Scienze Biologiche l’anno prossimo (perciò con due anni di ritardo, dato che avevo cominciato nel 2017), ma la verità è che ancora non lo so se ce la farò; detesto la facoltà e non capisco perché mai debba davvero laurearmi.
Perché una volta laureato…. cosa farò? Ho capito che non voglio fare il biologo nella mia vita.
Nel 2017 ero partito con l’intento di voler acquisire conoscenze e competenze per poter diventare, un giorno, un microbiologo affermato (e all’epoca si sentivo parecchio per questa cosa), ma gli studi universitari mi hanno deluso tantissimo e mi hanno fatto capire che, per quanto possa piacermi la Microbiologia, in realtà io ho un interesse maggiore nel campo dell’Automobilismo e vorrei veramente fare un altro lavoro. Lo avrei voluto capire prima dell’anno scorso, prima di rimanere deluso dagli esami di Microbiologia e di Biologia Cellulare (due esami del 3 anno, rispettivamente al primo e al secondo semestre, a cui tenevo parecchio, poiché i loro contenuti erano molto attinenti alla professione del microbiologo). Purtroppo mi sono ritrovato in questa situazione, da cui non so veramente come uscirne.
Devo dare ancora 6 esami, uno più brutto dell’altro (per i miei gusti), un tirocinio (che mi farà schifo, sicuramente) e una tesi (che mi auguro essere il più rapida possibile da fare; poco importa l’argomento, tanto non me ne può fregare di meno). Penso sempre: ” Prima mi levo questa triennale dalle balle, meglio è”, ma la verità è che io non ce la faccio più ad andare avanti.
Ogni giorno mi alzo triste e quasi depresso, perché so che mi toccherà mettermi sui libri e cercare di studiare della roba di cui non mi importa più nulla, per una professione di cui ho perso completamente l’interesse. Tutto questo cocktail di sensazioni negative mi sta divorando l’anima. Mi sembra di aver perso non solo la voglia di studiare e di laurearmi, ma anche di vivere. Vorrei cambiare corso di laurea, ma per vari motivi ciò mi è impossibile.
Per cui sono costretto a completare questa Laurea di m***a e sperare nel futuro di sviluppare delle competenze vendibili nel mondo Automotive.
Tu cosa ne pensi della mia situazione? Sapresti darmi qualche dritta su come affrontarla nei mesi successivi?
Grazie per letto fino a questo punto.