Un palazzo della memoria, o palazzo mentale, è un luogo immaginario in cui è possibile immagazzinare dati sotto forma di immagini mnemoniche. Rappresenta un’evoluzione dei celeberrimi loci ciceroniani.
È una mnemotecnica utilissima per ricordare grosse moli di informazioni ordinatamente.
La sfrutto quando devo tenere un discorso o fare una presentazione. Mi è stata di grande aiuto per l’esposizione della mia tesina della maturità: fu con un palazzo della memoria che fissai nella mente i punti salienti del discorso, così da non scordarne nessuno e seguire un filo logico ben preciso. Fu un vero successo.
La più comune applicazione del palazzo della memoria consiste nel fare un viaggio immaginario attraverso un luogo che conosci bene, come un edificio o le vie di una città. Lungo il viaggio passi per punti specifici, che vedi sempre nello stesso ordine. Questi, di seguito, verranno anche detti loci.
In ogni locus memorizzi uno o più dati sotto forma di immagine mentale.
Come creare il tuo palazzo della memoria?
Scegli cosa memorizzare
Scegli una lista di cose che vuoi memorizzare. Per esercitarti, va bene qualsiasi cosa, anche la lista della spesa.
Scegli un luogo che conosci bene
Scegli un luogo a te familiare. Se è la prima volta che costruisci un palazzo mentale, l’ideale potrebbe essere casa tua, la tua camera da letto, la tua scuola o il tuo ufficio.
È fondamentale che tu conosca e ricordi perfettamente ogni dettaglio del luogo che sfrutti per creare il tuo palazzo.
Pianifica il percorso
Pianifica l’intero percorso che compirai con l’occhio della mente.
Se immagini casa tua, potrebbe essere: cortile, porta d’ingresso, salotto, bagno, cucina, soggiorno. In ciascun locus puoi individuare altri sotto-loci, così da poter memorizzare in meno spazio ulteriori informazioni: nel cortile potrebbero essere una rosa rossa, la fontana e il carrubo.
Mentalmente, percorrerai sempre lo stesso percorso, e ciò vale tanto per i punti principali quanto per gli eventuali sottopunti individuati.
Ciascun palazzo, una volta “edificato”, può essere ampliato o ridotto a piacimento. L’unica regola aurea è non modificare mai il tragitto che hai scelto di compiere al momento della creazione. Puoi camminare di più o di meno, puoi aggiungere stanze o eliminarne: se il percorso iniziale era stanza A, stanza B e stanza C, puoi aggiungere una stanza D o eliminare la stanza B, in ogni caso procederai sempre con lo stesso ordine nel percorrere le stanze.
Colloca gli oggetti in un luogo del tuo palazzo della memoria
Mentalmente, seguendo il percorso, considerando uno o più dati alla volta, collocane in ogni luogo del tuo palazzo della memoria.
Se il dato da tenere a mente è astratto, dovrai compiere lo sforzo di convertirlo in un’immagine. Nel palazzo porrai quest’ultima.
Le immagini devono interagire col locus.
Esagera. Ad esempio, se il primo elemento della tua lista della spesa è ciliegie e il primo luogo del palazzo della memoria è il cortile, immagina delle ciliegie enormi che cadono sul pavimento del tuo cortile, frammentandone le pianelle e producendo un gran frastuono.
Esagera
In parte dovresti averlo già intuito dal paragrafo precedente. È importante che le immagini e la scena generata dall’interazione tra queste e il locus siano di forte impatto emotivo e che coinvolgano quanti più sensi possibile. Le stranezze e il paradosso ti aiutano a ricordare.
Il palazzo della memoria nella pratica
Solo con un esempio pratico potrai davvero capire come funziona il palazzo della memoria.
Guarda attentamente la casa nella foto sotto, la sfrutteremo per creare il tuo primo palazzo della memoria.
Per fini strettamente didattici, ho contrassegnato con dei numeri i loci che ho scelto per te. Queste posizioni non cambieranno mai. Le rivedrai sempre nello stesso ordine, che nel nostro caso è:
- poltroncine;
- pavimento coi petali di rosa;
- cuscini;
- piscina;
- terrazza coperta;
- sedie a sdraio;
- interno del piano terra;
- interno del piano superiore.
Quando creerai nuovi palazzi potrebbe capitarti di non trovare un criterio per ordinare i loci. In questi casi, ti suggerisco di organizzarli in senso orario, dall’alto verso il basso o da sinistra a destra.
Non preoccuparti di questo per ora, però. Nell’esempio ho deciso io per te.
Memorizziamo i nomi dei 12 presidenti italiani
Va bene anche memorizzare la lista della spesa, ma ora come ora vorrei offrirti qualcosa di più. Affinché tu possa iniziare ad assaporare la potenza di questa mnemotecnica ti guiderò per applicarla per ricordare in ordine cronologico di avvicendamento i nomi dei primi 12 presidenti della Reppublica italiana. Useremo il palazzo dell’esempio.
Costruirai rappresentazioni visive per ognuno dei dati che vuoi memorizzare.
I primi 12 presidenti della Reppublica italiana sono:
- Enrico de Nicola;
- Luigi Einaudi;
- Giovanni Gronchi;
- Antonio Segni;
- Giuseppe Saragat;
- Giovanni Leone;
- Sandro Pertini;
- Francesco Cossiga;
- Oscar Luigi Scalfaro;
- Carlo Azeglio Ciampi;
- Giorgio Napolitano;
- Sergio Mattarella.
Il primo locus del nostro palazzo della memoria si trova in basso a destra, nelle poltroncine, mentre il primo presidente della Reppublica italiana è stato de Nicola. De Nicola ha un cognome molto simile al nome di un mio amico, Nicola, pertanto immagino quest’ultimo sedersi sulle poltroncine. Qualche istante dopo viene raggiunto da Einaudi, il famoso pianista.
Così facendo ho memorizzato ordinatamente due dati in uno stesso locus.
Tale operazione, in maniera più o meno simile, sarà ripetuta con gli altri dati che si intende memorizzare. Rapidamente:
- Gronchi è un nome che mi ricorda granchi e Segni mi ricorda segni; proseguendo con l’occhio della mente nel mio percorso, arrivato alle rose sul pavimento, dei granchi (Gronchi) mi pizzicano le gambe e mi feriscono: mi lasciano dei segni (Segni);
- la mia passeggiata prosegue, giungo alla zona dei cuscini; c’è Sara, mia cugina, col suo gatto (Saragat), che inizia a crescere a dismisura finché si trasforma in un leone (Leone) e sbrana mia cugina; si noti, ho appena creato un’immagine di forte impatto emotivo, difficilmente potrei scordare una scena del genere: non temere di fare altrettanto, non limitare la tua creatività;
- mi tuffo nella piscina, con dei pattini piccolissimi ai piedi, dei pattinini (Pertini);
- esco dalla piscina per togliermi i pattini, sono fastidiosissimi, mi fanno provare del dolore – ricorda, più sensi coinvolgi meglio è; nella terrazza c’è il calciatore Cassano (Cossiga) che mi aiuta a levarli;
- nelle sedie a sdraio trovo una scala e un faro (Scalfaro);
- entro in casa, al piano terra, ma inciampo sul gradino di ingresso (Ciampi);
- salgo al piano di sopra dove incontro un pizzaiolo napoletano (Napolitano) che mi colpisce alla nuca con un matterello (Mattarella).
Idee e consigli per i tuoi palazzi mentali
Come noterai con l’esperienza, la parte più ardua è riuscire a convertire concetti più o meno astratti in immagini dall’impatto emotivo forte.
Creati i tuoi palazzi, se necessario potrai ingrandirli o rimpicciolirli a tuo piacimento.
Per far riaffiorare i dati memorizzati, non dovrai far altro che immaginare di passeggiare, di seguire il percorso. Dicasi altrettanto per effettuare i ripassi, che ti consiglio di effettuare sfruttando la spaced repetition.
È una tecnica mnemonica decisamente migliore del concatenamento dei dati. Con quest’ultima, se scordi un anello della catena, non potrai riportare alla mente i successivi. Inoltre ti verrà molto difficile riportare alla mente un dato posto in una specifica posizione.
Tali problemi vengono facilmente risolti con l’applicazione del palazzo della memoria. Se ti scordi un certo locus o dei dati contenuti in questo, non verrà compromesso il ricordo dei successivi. Mentre se crei un palazzo ordinato – non come quello dell’esempio – in cui poni ugual numero di luoghi in medesimi spazi (es. 5 locus per ciascuna stanza della tua scuola, in ognuno dei quali memorizzi un solo dato), ti sarà molto semplice risalire, per esempio, alla trentacinquesima informazione della lista: percorrerai le prime 6 stanze, dopodiché ti recherai nell’ultimo locus dell’ultima stanza: il gioco è fatto.
Se hai costruito un solido palazzo mentale, non c’è possibilità di errore.