Marco Montemagno è un imprenditore digitale e un brodcaster che seguo da anni. Nel 2017 ha pubblicato Codice Montemagno, libro che a mio dire è davvero interessante, nonostante lui per primo lo neghi descrivendolo come una messa su carta dei suoi video Youtube.
Qualche tempo fa ha pubblicato sul suo seguitissimo canale Youtube un video intitolato Come presentare qualsiasi cosa, a chiunque, in qualunque situazione. Dura un’ora e mezza, ma vale ogni secondo dedicatogli. È di particolare utilità per coloro che hanno un progetto, un’idea o un prodotto da presentare, ma son che ciò di cui tratteremo di qui a breve possa essere applicato con qualche piccolo adattamento a qualsiasi genere di presentazione.
L’ho guardato con attenzione, carta e penna alla mano. Ho preso appunti e poi mi son chiesto: “Perché tenerli gelosamente per me quando posso condividerli coi lettori del mio blog?”
Prima di iniziare, ci tengo a precisare che ho fatto qualche mia personale integrazione e che non ho alcun accordo con Marco Montemagno per scrivere queste righe, dunque non sia ritenuto né io né lui responsabile di alcunché: seppur validissimi consigli, ciascuno faccia le sue personali considerazioni e li applichi con ratio.
La speranza che ripongo nello scrivere questo articolo è di offrirti una buona guida per seguire al meglio il video di Marco e, in futuro, permetterti di riportarne alla mente i contenuti con facilità e rapidità.
Tipologie di presentazione
Per creare la tua presentazione o parti dall’audience, e dunque la crei su misura, in base al pubblico a cui ti rivolgi, o ne crei una standard, alla quale, di volta in volta, ti limiti a effettuare piccole modifiche in funziona di una serie di fattori, come il luogo nel quale la tieni o il pubblico che hai davanti. Questo è il metodo che Montemagno predilige e su cui ci concentreremo nei prossimi paragrafi.
È anche il metodo che suggerisce di adottare Oren Klaff nel suo libro Pitch anything. La presentazione perfetta. Il metodo innovativo per comunicare, convincere e farsi dire sempre di sì – che Marco consiglia di leggere.
Amo leggere su Kindle, tant’è che non posso farne a meno. La versione italiana del libro di Klaff sembra non essere disponibile in e-book, così l’ho acquistato in lingua originale e lo sto leggendo: se lo reputerò interessante e valido, eventualmente, scriverò una recensione a riguardo.
La scaletta che ti proporrò a breve puoi applicarla sempre, per presentare qualsiasi cosa, a chiunque, in qualunque situazione, come da titolo. Sarà opportuno effettuare qualche aggiustamento di volta in volta, come ti ho accennato, ma l’impalcatura su cui regge l’intera presentazione non cambia.
Vediamola assieme.
7 punti da seguire per fare una presentazione perfetta
Status
Anzitutto, è fondamentale che ti qualifichi, chi ti sta davanti deve sapere a chi sta dedicando il proprio etmpo. Tu non sei uno qualunque e devi dimostrarlo fin da subito. Non a caso il primo punto di una buona presentazione è la definizione dello status. Montemagno suggerisce di utilizzare la seguente formula: «Io sono X, aiuto Y a fare Z». Non scordarti di arricchire la definizione del tuo status con qualche esempio a supporto di ciò che dici e di dire da quanto tempo fai ciò che fai.
Problema
Dopodiché, passa a definire il problema che miri a risolvere al pubblico che hai dinnanzi. Buone frasi da utilizzare in questa fase, in riferimento al problema, sono: «Vi siete mai trovati in questa situazione?» o «Immaginate di…» o ancora «Avete mai provato questo?».
Rapporto e credibilità
Definito il problema, punta a creare rapporto e credibilità. Racconta di quando tu stesso sei incappato in quella spiacevole situazione utilizzando frasi come: «Anche io ci sono passato.» o «Anche a me è capitato di…» La sensazione che devi dare è che siate entrambi, tu e il tuo pubblico, sulla stessa barca, e, al tempo stesso, di essere competente, di sapere davvero di che stai parlando. L’hai vissuto, quindi lo sai.
Racconta la tua storia personale o aziendale, le vicissitudini che hai affrontato per cercare di risolvere la situazione problematica e, tieni a mente, che questa deve essere quanto più possibile personale, vera e drammatica:
- personale perché deve apparire sincera;
- vera perché le bugie hanno le gambe corte: la gente non è stupida, di norma si accorge quando la prendi in giro e se se ne accorge son guai;
- drammatica perché al pubblico non interessa sapere solo i tuoi successi, lo allontaneresti: parla anche degli ostacoli che hai dovuto affrontare, delle difficoltà. Non tralasciare mai quest’ultima parte.
Vecchio contro nuovo
A questo punto fai un confronto tra vecchio e il nuovo. Il vecchio sono gli altri, tutto il resto, il nuovo sei tu o la tua azienda o ciò che presenti. Fare questo è fondamentale perché le persone imparano nuove cose per associazione: devi offrir loro una base – il vecchio, già conosciuto – su cui memorizzare ciò che proponi – il nuovo e, fin ora sconosciuto.
È una strategia che applicano molte aziende quando devono presentare un nuovo prodotto, facci caso. Per esempio, se dovessi ideare un social network solo per contadini, potresti applicare questo suggerimento presentando la tua creazione come il Facebook dei contadini.
Nella messa a punto di questa parte della presentazione potrebbe esserti utile tenere a mente che a tutti piace credere di essere al passo con l’ultimo trend, a tutti piace pensare di essere avanti.
Features
Hai già esposto com’è stato affrontato il problema che punti a risolvere fino a quel momento e, brevemente, hai introdotto la tua soluzione rivoluzionaria. Hai elencato le differenze tra vecchio e nuovo. Ora parla solo delle novità, delle caratteristiche di ciò che presenti.
Insegnamenti
Non lasciare che il tuo pubblico se ne vada a mani vuote, offrigli qualcosa che gli resti e lasci una buona idea di te, della tua società o del tuo prodotto, a prescindere da che sceglieranno di fare una volta conclusa la presentazione. Da’ dei buoni consigli inerenti agli argomenti trattati. Un ottimo modo per farlo è parlare di tre cose da fare e di tre cose da non fare.
Call to action
Infine, indirizza il pubblico versò ciò che desideri. È qui che porti l’attenzione del tuo pubblico al compiere una certa azione. Per esempio potresti suggerire di seguirti sui tuoi social o di effettuare un acquisto di un certo prodotto o, invitarli a contattarti qual ora necessitassero di una consulenza. Dipende da ciò che miri ad ottenere con la presentazione.
Altri schemi di presentazione
Esistono altri schemi che possono essere seguiti per creare delle buone presentazioni. I più noti sono:
- la formula PSV, che consiste nell’introdurre la presentazione esponendo un problema, per poi parlare della soluzione e, in fine, dei vantaggi di quest’ultima;
- lo schema What? So what? Now what? che si articola anch’esso in tre fasi:
- What?, che è la fase in cui si definisce l’argomento della presentazione e il problema che si tenta di risolvere;
- So what?, che è la fase in cui si espone la soluzione al problema;
- Now what?, che è la fase in cui si giunge alla call to action, ossia la fase in cui il pubblico viene invitato in maniera più o meno velata a compiere una certa azione.
- lo schema passato, presente, futuro:
- passato: si parla di com’erano le cose un tempo, esponendo il problema;
- presente: si parla di come oggi viene affrontato il problema, prima tu con le tue idee lo risolviate in maniera ancora migliore;
- futuro: parli di come saranno le cose d’ora in poi grazie a te: tu, le tue idee o qualsivoglia cosa stia presentando, siete il futuro.
Come avrai notato, sono modelli molto simili gli uni agli altri. Solo tu puoi decidere quale adottare in base all’occasione.
Consigli generali
Cerca di evitare contesti in cui sia difficile mantenere l’attenzione del tuo pubblico. Evita dunque di fare la tua presentazione in luoghi colmi di distrazioni: un teatro è un posto migliore per fare una presentazione rispetto a un luna park, per intenderci.
Non avere un atteggiamento da bisognoso. Tu non hai necessità di avere l’attenzione del pubblico a tutti i costi, è lui che te la offre perché ciò di cui parli è interessante.
Migliora le tue abilità di storytelling. Saper raccontare bene una storia è fondamentale per la buona riuscita di una presentazione. Devi riuscire a tenere viva l’attenzione dei tuoi spettatori.